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[...] Le vennero in mente la Teresa di Bernini, le Maddalene di Caravaggio, se le vedeva davanti, nelle pieghe tempestose del marmo come negli scuri tenebrosi dell’anima, ora improvvisamente lette da un’altra prospettiva, tutta umana. Che prima aveva giudicato sì oscena, ben consapevole anche allora che il loro abbandono in Dio era segno della lascivia dell’artista, superata però dal dato reale della fede di chi risultava figurato in qualità di personaggio nel marmo o nella tela, mentre ora proprio quella lascivia lei stava rivalutando. E ne era atterrita perché se ne sentiva partecipe nel momento in cui non la respingeva con forza, e ne avvertiva invece il desiderio, l’esperienza, il potersi perdere anche lei in quel dolce languore. Si era dunque illusa di poter essere lei una nuova Teresa d’Avila, o anche la Teresa d’Avila reale aveva pianto come ora piangeva lei? E se una Maddalena vera che viveva a Magdala era stata pensata come appariva in quelle estasi, ma anche tramandata da documenti antichi come sposa di Gesù, dov’era la verità? E dov’era il peccato? E se all’adultera Cristo aveva perdonato, e nessuno si era confessato senza peccato e dunque in grado di scagliare la prima pietra, perché, tornava a chiedersi, il suo corpo bellissimo, e giovane, doveva privarsi di ciò che la sua anima gli chiedeva con tutta sé stessa?

«Aspettare – si disse –debbo aspettare che passi. Se passerà».


Alfio Siracusano è nato e vive a Lentini, patria di Gorgia e del Notaro Iacopo. Ha insegnato latino e greco, poi italiano e latino, nel Liceo classico Gorgia di Lentini ed è stato preside per lungo tempo nelle scuole medie superiori. Ha svolto attività di saggista e critico letterario con Le ragioni del socialismo e Stilos. Ha anche avuto, come assessore e dirigente del Pci, un certo ruolo politico nella sua città. Ha diretto per cinque anni la “Fondazione ing. Vincenzo Pisano”, ente che eroga borse di studio annuali per studenti meritevoli e bisognosi. Ha pubblicato: con Rubbettino: La piazza rossa (1998), poi ripubblicato per Duetredue edizioni nel 2014, La piazza negata (2000), I fili strappati (2005). Con Edizioni Ddisa, Evaristo Portillo (2002). Con Barbera editore, Saffo. La dolce eresia di Eros (2008), Streghe, fantasmi e lupi mannari nell’antichità e Il sesso nell’antichità (2007). Con Inkwell, Viaggio a Eleutheria (2011) e I nomi dei giorni (2013). Con Prova d’autore Anno DCXCI Ab urbe condita (2019). Infine con Duetredue Edizioni ha pubblicato Un gallo ad Esculapio. Vita e morte di Socrate (2021).

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