Riposto in un cassetto

 Nel 1957 presso la Brandeis University e il Berkshire Music Center di Tanglewood, Gunther Schuller tiene delle lezioni nelle quali parla per la prima volta di third stream, terza corrente. La letteratura musicologica che si è occupata dell’argomento, tratta la third stream come un fenomeno circoscritto fra il 1957 alla prima metà degli anni Sessanta, con il progressivo avvicinamento e inglobamento degli uomini del free jazz e il sostanziale esaurirsi del fenomeno. Il pensare, però, che non vi sia stato un lungo processo creativo che abbia condotto Schuller all’idea di mescolare gli stilemi della musica “eurocolta” e del jazz appare miope. Il fantomatico Atonal Jazz Study – composto nel 1947 ma riposto in un cassetto fino al 1988, quando venne ribattezzato dallo stesso Schuller Jumpin’ In The Future – è un’opera molto complessa: sulla carta possiede tutte le caratteristiche della composizione pantonale ma all’ascolto non sembra più di un’opera be bop le cui armonie sono state portate ad una colta e raffinata estremizzazione. Sebbene Jumpin’ In The Future non sia ancora pienamente ascrivibile alla terza corrente, appare comunque chiaro che già dal 1947 in Schuller andava maturando l’idea che la musica – per essere espressione della modernità – dovesse superare le barriere stilistiche approdando ad una nuova dimensione.